Quando si pensa all’autunno, uno dei primi profumi che ci viene in mente è quello delle caldarroste. Le strade delle città si riempiono spesso di venditori ambulanti che, con i loro bracieri fumanti, diffondono un aroma irresistibile che inebria chiunque passi. Ma non è solo per strada che possiamo gustare questo delizioso frutto autunnale: molti di noi hanno la tradizione di prepararle in casa, magari durante una serata piovosa, creando un’atmosfera intima e conviviale.
Le castagne, crude o cotte, rappresentano uno snack perfetto per accompagnare i momenti di relax davanti alla TV o in compagnia di un buon libro. Oltre a essere deliziose, sono ricche di nutrienti, rendendole una scelta ideale anche dal punto di vista nutrizionale. Ma lo sapevi che esistono diverse varietà di castagne, ognuna con caratteristiche specifiche? In Italia, alcune delle più pregiate includono la Castagna di Montella e la Castagna del Monte Amiata, entrambe con il marchio IGP, apprezzate per il loro sapore dolce e la consistenza morbida.

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Proprietà e benefici delle castagne
Prima di vedere come conservarle, vale la pena soffermarsi brevemente sui benefici delle castagne, spesso sottovalutati. Le castagne sono un vero superfood autunnale, ricco di carboidrati complessi, vitamine (soprattutto del gruppo B) e sali minerali come potassio e magnesio. Questo le rende un’ottima fonte di energia, particolarmente utile durante i mesi freddi. Sono inoltre naturalmente prive di glutine, quindi adatte a chi soffre di celiachia o intolleranza al glutine.
Dal punto di vista calorico, pur essendo considerate più “leggere” rispetto ad altra frutta secca, le castagne non sono da sottovalutare: 100 grammi di castagne cotte contengono circa 130-160 kcal. Tuttavia, il loro contenuto di fibre aiuta a sentirsi sazi più a lungo, il che le rende uno spuntino perfetto anche per chi sta seguendo una dieta bilanciata.
4 metodi infallibili per conservare le castagne
1. Conservazione delle castagne crude nel congelatore
Se volete mantenere la freschezza delle castagne crude per un lungo periodo, il congelatore è il vostro migliore alleato. Questo metodo arresta il processo di deterioramento, permettendo di conservarle fino a 12 mesi. Questo metodo è perfetto anche per chi vuole prepararsi in anticipo per le feste natalizie, quando le caldarroste fanno la loro comparsa sulle tavole imbandite.
Ecco come fare:
- Immergete le castagne in acqua per circa un’ora: quelle che galleggiano vanno scartate, poiché possono essere già secche o danneggiate.
- Asciugatele con cura e incidetele leggermente con un coltellino, senza andare troppo in profondità per evitare di rovinare la polpa.
- Riponetele in un contenitore ermetico o in un sacchetto per sottovuoto, assicurandovi di eliminare il più possibile l’aria prima di congelarle.
Consiglio extra: prima di cucinarle, lasciatele scongelare lentamente a temperatura ambiente. Potete anche cuocerle ancora congelate, ma in questo caso i tempi di cottura si allungheranno leggermente.

2. Conservazione delle castagne crude in frigorifero
Se preferite conservare le castagne crude per un periodo più breve, il frigorifero rappresenta un’ottima soluzione. Tuttavia, ricordate che la durata sarà inferiore rispetto al congelamento: circa 2 mesi.
Ecco come procedere:
- Immergete le castagne in acqua ed eliminate quelle che galleggiano.
- Asciugatele con cura e riponetele in un sacchetto di juta o in un sacchetto per alimenti sigillato, preferibilmente traspirante, per evitare la formazione di umidità.
- Posizionatele nel cassetto delle verdure del frigorifero, mantenendo una temperatura inferiore ai 3°C.
Consiglio extra: verificate le castagne ogni tanto. Se iniziano a seccarsi, potete reidratarle immergendole nuovamente in acqua per qualche ora prima di cuocerle.
3. Castagne essiccate: un’alternativa croccante e versatile
L’essiccazione è un metodo antico ma sempre efficace per conservare le castagne e trasformarle in uno snack croccante e saporito. Le castagne essiccate sono versatili: oltre che come snack, possono essere utilizzate per creare farina di castagne, ideale per preparare dolci autunnali come il castagnaccio o i biscotti di farina di castagne.
Ecco come essiccarle:
- Lessate le castagne prima di essiccarle (questo passaggio non è obbligatorio, ma migliora la consistenza finale).
- Sbucciatele, lavatele e asciugatele, poi tagliatele a metà per una migliore essiccazione.
- Se usate un essiccatore, impostate una temperatura di 60°C e lasciatelo lavorare per 5-6 ore. Nel forno, mantenete la temperatura bassa e controllatele regolarmente per evitare che si brucino.
Conservazione delle castagne essiccate: una volta essiccate, conservatele in barattoli di vetro ben chiusi o in sacchetti per alimenti. Si manterranno per mesi, pronte per essere sgranocchiate o utilizzate nelle vostre ricette autunnali.
4. Conservare le castagne cotte (caldarroste)
Se avete preparato delle caldarroste e vi avanzano, non temete: esistono metodi semplici per conservarle e gustarle anche nei giorni successivi.
Ecco come fare:
- Sbucciate le caldarroste una volta cotte e riponetele in un contenitore ermetico.
- Se scegliete di conservarle in frigorifero, dureranno circa 1 mese.
- Se invece preferite il congelamento, potete conservarle fino a 6 mesi. Anche in questo caso, utilizzate un contenitore ermetico o un sacchetto per alimenti sigillato.
Consiglio extra: quando volete gustare di nuovo le vostre caldarroste, potete riscaldarle in padella o nel forno per pochi minuti, per farle tornare croccanti all’esterno e morbide all’interno.
Curiosità: castagne matte e castagne buone
Un errore comune è confondere le castagne commestibili con le castagne matte, frutti dell’ippocastano, che sono tossiche per l’uomo. Come distinguerle? Le castagne commestibili hanno una buccia liscia e lucida con una punta all’estremità, mentre le castagne matte hanno una buccia più spessa e rugosa. Inoltre, le castagne commestibili crescono in un riccio spinoso molto fitto, mentre le castagne matte si trovano in involucri meno spinosi.






