Farine sotto accusa: l’indagine di Il Salvagente svela tracce di glifosato in molti prodotti
Negli ultimi giorni si è accesa l’attenzione sulla qualità delle farine in commercio dopo un’approfondita indagine condotta da Il Salvagente, rivista specializzata nei test di consumo. A finire sotto la lente sono stati 14 tipi di farinalargamente diffusi nei supermercati italiani. Il risultato? In ben 11 campioni è stata rilevata la presenza di glifosato, uno dei pesticidi più discussi a livello mondiale.
Anche se i livelli individuati rientrano nei limiti previsti dalla normativa europea, la notizia ha generato un acceso dibattito tra i consumatori sempre più attenti alla salubrità degli alimenti e desiderosi di scegliere prodotti completamente privi di pesticidi.
Glifosato nelle farine: cosa dice l’indagine e perché preoccupa
Il glifosato è un diserbante ampiamente utilizzato in agricoltura per il controllo delle erbe infestanti. Tuttavia, la sua sicurezza è da anni oggetto di controversie. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo collegato all’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno” per l’uomo.
L’obiettivo de Il Salvagente era chiaro: verificare la presenza di pesticidi, in particolare del glifosato, e la concentrazione di micotossine nelle farine vendute nei principali punti vendita italiani. I risultati, pubblicati a novembre 2024, mostrano una realtà che, pur rispettando i parametri legali, desta comunque preoccupazione.
I limiti di legge e la soglia di rilevazione
È importante chiarire che la normativa europea fissa il limite massimo di glifosato nelle farine a 10 mg/kg. Tutti i campioni analizzati risultano ben al di sotto di questa soglia. Tuttavia, i valori riscontrati superano la soglia minima di rilevazione analitica, fissata a 0,01 mg/kg, indicando quindi una presenza costante, seppur ridotta, del diserbante.
Le farine con tracce di glifosato: ecco i marchi coinvolti
Tra le farine analizzate, alcune delle più note e diffuse hanno mostrato tracce del pesticida. In particolare, questi sono alcuni dei risultati più significativi:
- Caputo Nuvola Farina 0: 0,024 mg/kg – punteggio qualità 4
- Eurospin Tre Mulini Farina 00: 0,024 mg/kg – punteggio qualità 4
- Esselunga Farina 00: 0,019 mg/kg – punteggio qualità 4
- Pam Farina 0: 0,020 mg/kg – punteggio qualità 4
L’indagine ha incluso farine di marchi come:
Barilla, Caputo, Carrefour, Conad, Consilia, Coop, Esselunga, Eurospin, Farchioni, Garofalo, Lidl, Lo Conte, Molino Spadoni.
Il punteggio assegnato ai vari prodotti ha tenuto conto non solo della presenza di glifosato, ma anche di altri fattori legati alla sicurezza alimentare, come appunto le micotossine. Le farine che presentavano residui, pur minimi, hanno inevitabilmente ottenuto valutazioni inferiori rispetto a quelle totalmente prive di tracce.
La risposta delle aziende coinvolte
Dopo la pubblicazione dei risultati, Il Salvagente ha deciso di contattare le aziende coinvolte per ottenere chiarimenti e commenti in merito ai dati emersi. Tra le realtà che hanno risposto troviamo:
- Esselunga
- Pam Panorama
- Antimo Caputo
Queste aziende hanno sottolineato come i loro prodotti rispettino pienamente la normativa vigente e garantiscano standard di qualità elevati. Tuttavia, il tema resta aperto, soprattutto per quei consumatori che preferiscono orientarsi verso alimenti biologici o certificati come “pesticide free”.
Cosa significa per i consumatori: è davvero un rischio?
La presenza di glifosato entro i limiti di legge non rappresenta un pericolo immediato secondo le autorità sanitarie europee. Tuttavia, l’accumulo di sostanze chimiche negli alimenti di uso quotidiano solleva interrogativi legittimi tra i consumatori più attenti alla salute.
Chi desidera ridurre al minimo l’esposizione a pesticidi può scegliere:
- farine biologiche certificate, in cui l’uso di diserbanti chimici è vietato
- prodotti con etichette che garantiscono l’assenza di pesticidi, anche se meno diffusi e spesso più costosi
Come scegliere farine più sicure
Per chi vuole prestare maggiore attenzione alla qualità delle farine acquistate, ecco alcuni consigli pratici:
- Leggere sempre l’etichetta: anche se non sempre viene indicata l’assenza di pesticidi, le certificazioni biologiche offrono maggiori garanzie.
- Preferire farine prodotte da piccoli molini artigianali o aziende che adottano metodi di coltivazione sostenibili.
- Informarsi sulle indagini di riviste indipendenti come Il Salvagente, che offrono un valido supporto per scelte più consapevoli.
Informazione e consapevolezza per una spesa più sicura
L’indagine condotta da Il Salvagente ha avuto il merito di riportare l’attenzione su un tema spesso sottovalutato: la qualità reale degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole. Anche se le farine analizzate risultano conformi alle normative, la presenza di glifosato resta un campanello d’allarme per chi desidera alimentarsi in modo più naturale e sano.
La chiave sta nella consapevolezza: conoscere cosa si acquista permette di fare scelte più attente, magari preferendo farine biologiche o prodotti certificati.
Continua a seguirci per aggiornamenti su sicurezza alimentare e per approfondire altri temi legati alla salute e al benessere quotidiano.